Lajos Kassák

Lajos Kassák Di origine operaia, conobbe il futurismo in Italia, dove aveva lavorato in gioventù, e ne introdusse i programmi in patria, tentando di conciliarli con le sue convinzioni socialiste. Si scontrò con il potere politico sia durante il periodo di Béla Kun (1919), sia nei primi anni del regime comunista instaurato da Mátyás Rákosi.

Fondò le riviste ''A Tett'' (L'azione, 1915), interdetta nel 1916 per la sua impostazione internazionalista e antimilitarista, e ''MA'' (Oggi, 1916), organo principale del movimento attivista. Dal 1920 al 1926 visse in esilio a Vienna e una volta rientrato in Ungheria proseguì la sua attività attraverso le riviste ''Dokumentum'' (1926-27) e ''Munka'' ("Lavoro", 1928-38) sostenendo le lotte del movimento operaio e l'avanguardia artistica. Dopo la guerra, sotto il governo filosovietico, la sua attività viene fortemente limitata. Una situazione che penalizza molti degli artisti della sua epoca, da László Moholy-Nagy ad Albert Nagy.

Scrisse poesie (''Mia madre, l'universo'', 1922; ''Terra mia, fiore mio'', 1935; ''Amore, amore'', 1962; ''Foglie di quercia'', 1965) e romanzi socialmente impegnati (''Vita di un uomo'', 1927-35; ''Dramma nel bosco'', 1943; ''Fratelli infelici'', 1953; ''La fine della strada'', 1963). da Wikipedia
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  1. 1
    di Kassák, Lajos
    Pubblicazione 1989
    Collocazione: BK2 Kassák, Lajos BG-Hb 2145/89K (1. Ex.)
    Libro
  2. 2
    di Kassák, Lajos
    Pubblicazione 1999
    Collocazione: BK2 Kassák, Lajos BG-Hb 0552/2011G
    Libro
  3. 3
    di Kassák, Lajos
    Pubblicazione 1999
    Collocazione: L2c Kassák, Lajos BG-Hb 0554/2011G
    Libro
  4. 4
    di Kassák, Lajos
    Pubblicazione 1989
    Collocazione: L2c Kassak, Lajos BG-Hb 279/92T
    Libro
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